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sabato 1 dicembre 2012

CURRICULUM VITAE EUROPEO...


Devo ammettere che il corso di formazione che ho scelto sta andando alla grande, l’argomento è interessantissimo (almeno per quel che mi riguarda) e spero davvero che al termine possa inserirmi con successo nel settore e dare una svolta alla mia vita da precaria.

Oltre alle varie materie specifiche, la scorsa settimana abbiamo fatto un primo incontro di orientamento con una psicologa…all’inizio l’idea non è che mi facesse proprio impazzire, ma poi ho scoperto che si tratta di una persona disponibilissima e che ci aiuterà nella stesura del curriculum e della lettera di presentazione e nell’approccio con il colloquio di lavoro.

Ma veniamo al primo dei tanti step per la ricerca di un posto di lavoro…il CURRICULUM VITAE!

La psicologa del corso sostiene fortemente che la forma più appropriata per la stesura del curriculum sia il formato europeo...sinceramente a me questa modalità non è mai andata particolarmente a genio e, nonostante tutte le mie buone motivazioni, non c’è stato verso di farle cambiare idea.

Per me il curriculum in formato europeo è totalmente impersonale, una paginetta word standard da compilare con tutte le informazioni richieste, in un determinato carattere e con un layout ben preciso.
 Non aggiunge niente ad una persona, anche perchè compilare questo modello non richiede il minimo sforzo di elaborazione da parte dei candidati che non fanno altro che riempire con le loro ditina tutti questi bei campi vuoti.

Magari ne ho un’idea totalmente distorta, ma se io fossi un valutatore e mi vedessi arrivare 10 curricula tutti uguali e solamente uno con un formato personalizzato, ne sarei sicuramente maggiormente incuriosita e sarebbe il primo che andrei a spulciare.

Un curriculum personalizzato trasmette subito la sensazione che quella persona nel redigerlo ci abbia messo del suo, abbia prestato attenzione alla scelta del carattere, a dove posizionare strategicamente i grassetti, all’impaginazione giusta e alla completezza e sinteticità dei contenuti.

Mi da l’idea di una persona che ha preso in mano se stessa e le sue conoscenze cercando di renderle al meglio per iscritto e far passare a chi legge il messaggio di essere una persona a cui non piace omologarsi e che ha interesse nel mantenere una propria identità.
Secondo me il curriculum è un biglietto da visita personale e come tale non può essere standardizzato.

Io sono per la diversità…

Sono rimasta sbalordita dallo scoprire che al corso su 18 partecipanti eravamo in 3 a non avere questo benedetto curriculum in formato europeo.

Certi millantavano addirittura il fatto che molti selezionatori cestinassero i curricula che non avessero quel formato…ma siamo impazziti???

Cosa ancora più assurda è la motivazione per la quale questo appropriatissimo formato europeo fosse l’unico accettabile: i selezionatori sanno dove andare a prendere le informazioni perché conoscono come è strutturato e così se non vogliono leggere tutto vanno a cercare solo quello che gli interessa!

Ora…io non posso credere che una persona che gestisca la selezione del personale non possa fare lo sforzo di leggere un curriculum per intero e che gli scenda l’ernia se non sono tutti identici e precisi.
La selezione del personale è un processo delicato, chi fa questo lavoro ha il compito importantissimo di scegliere delle persone che entreranno in un ambiente lavorativo, a volte delicato e non possono permettersi farlo a casaccio, spulciando qua e là qualche informazione…

Forse non ho mai capito niente sulla selezione del personale...
Fatto sta che non c’è stato verso di far valere le mie motivazioni e ho dovuto adattare il mio curriculum a questo caspita di formato europeo che adesso la psicologa si prenderà la briga di guardare ed eventualmente correggere…

Dovrò rassegnarmi, per questo corso il mio biglietto da visita sarà uguale a quello degli altri 17 partecipanti oltre che a quello di chissà quante mila persone la fuori in Italia…

4 commenti:

  1. Ciao cara, ho scoperto il tuo blog per caso.
    Ho dovuto da poco dare una "rinfrescatina" al mio cv, ovviamente nel formato europeo.
    Tu hai perfettamente ragione e il tuo impegno è da apprezzare, ma immagino che per i selezionatori sia più semplice valutare e confrontare dei cv dello stesso formato... inoltre, visto che me lo chiedono proprio le persone che poi dovranno valutare se vado bene o meno, credo sia opportuno assecondarle sotto questo punto di vista! ;)

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    1. Ciao Federica,

      sono pienamente d'accordo con te sul fatto che, se richiesto, sia la forma più corretta di presentazione, soprattutto se esplicitamente richiesto dai selezionatori...anche perchè in caso contrario ci taglieremmo le gambe da sole:)

      Se invio una candidatura spontanea però preferisco però utilizzare il mio curriculum personalizzato sperando che attiri un po' l'attenzione di chi legge.

      Grazie del commento e buona giornata ;)

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  2. mi sono dovuta rassegnare anch'io!!
    E ti dirò una cosa ancora più sconcertante...quando gli ultimi mesi dell'università cercavo un posto dove fare il tirocinio ho presentato tante candidature con un curriculum personalizzato senza ottenere nessuna risposta mentre con l'invio del primo curriculum in formato europeo ho ottenuto subito risposta positiva..Chissà se è stata solo una coincidenza ma ne dubito!!

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    1. Anch'io credo non sia un caso...pensa che una mia compagna di corso ha lavorato per un po' in un'agenzia interinale e mi a detto chiaramente che con il CV europeo sanno immediatamente dove andare a cercare le informazioni che gli servono, senza perdere tempo a leggerlo tutto. Triste, ma credo faccia così la stragrande maggioranza dei selezionatori.

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