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giovedì 7 febbraio 2013

CO.CO.PRO…

Ieri pomeriggio sono stata contattata da un’azienda che si occupa di formazione professionale e, dopo qualche domanda preliminare, mi ha fissato un colloquio per questa mattina alle 10.00.
Mi hanno anticipato che si trattava di un lavoro d’ufficio ma, quando mi hanno chiesto se avevo a disposizione un mezzo proprio, la cosa mi ha lasciato un po’ perplessa…teoricamente dovrei poter andare a lavoro con il mezzo che mi pare no?
Così con i miei dubbi e un po’ di agitazione, questa mattina sono salita sulla mia bella macchinina e, come faccio di solito, mi sono presentata una decina di minuti prima dell’ora X.
Qualche minuto dopo l’ora dell’appuntamento si avvicina a me la ragazza che mi ha contattata ieri e dopo essersi presentata, mi lascia un foglio da compilare.
La prima parte di questo A4 elencava le varie figure professionali che potevano essere inserite in azienda e, in base al proprio interesse, si potevano crocettare tutte quelle per le quali candidarsi, la seconda parte invece ha fatto strabuzzare letteralmente gli occhi!
Chiedevano se si fosse in possesso dell’auto, se fosse possibile disporne per uso proprio tutti i giorni, in caso contrario in quali e infine se fosse in buono stato.
Per un attimo ho pensato di trovarmi in un concessionario…ma che fissa hanno con questa benedetta macchina!?!
Dopo circa mezz’oretta torna la selezionatrice e comincia il colloquio vero e proprio se non fosse per il fatto che non mi ha chiesto niente di particolare in merito alle mie esperienze precedenti.
Comincia a descrivermi un po’ la posizione e, come anticipato al telefono si trattava effettivamente di lavoro d’ufficio ma di tipo commerciale (ecco forse spiegato l’interesse per la macchina), tenendo a precisare che non si trattava assolutamente di andare in giro per clienti perché di quello se ne occupavano già lei e la sua responsabile. Ma…
Dopo qualche chiacchiera siamo arrivate finalmente alla parte saliente del colloquio…il tipo di contratto. Quando mi ha detto che l’inserimento sarebbe avvenuto con un contratto di apprendistato non potevo credere alle mie orecchie. Un signor contratto, il principe dei contratti (il sovrano rimane sempre il tempo indeterminato), tutto quello che si può volere per stare un po’ tranquilli e in santa pace in un posto di lavoro.
Peccato che la nuvoletta su cui mi stavo già spaparanzando con un sorriso a 32 denti sia scoppiata quasi subito, il paradiso era preceduto da un periodo di prova con un contratto di…COLLABORAZIONE A PROGETTO, accompagnato dalla frase: “sai, ci siamo passate tutte, io stessa prima di essere assunta qui definitivamente ho lavorato con un contratto a progetto per 8 mesi!”.
E tu 8 mesi me li chiami periodo di prova???
Non potevo davvero credere alle mie orecchie, un ente di formazione che svolge anche consulenza alle aziende che propone queste porcate. Non so se non sanno di cosa stiano parlando o se lo sanno fin troppo bene e cercano di approfittarsene.
Come dice la parola stessa, un contratto come CO.CO.PRO. presuppone il fatto che si tratti di una collaborazione. Non esiste la subordinazione del lavoratore al proprio superiore e il lavoratore stesso può gestire luogo, modi e tempi della propria prestazione.
Questo vuol dire che se io accettassi questo tipo di contratto potrei scegliere quando e se andare a lavoro, se andarci tutti i giorni, agli orari che voglio e senza che nessuno possa dirmi assolutamente niente…dite che me lo lascerebbero fare?
Queste persone non sanno nemmeno che corrono dei rischi enormi facendo questo tipo di proposte perché, se io accettassi e poi riuscissi a dimostrare davanti ad un giudice anche solo il fatto di dovermi attenere ad un orario prestabilito, per legge si trasformerebbe di diritto in un contratto a tempo indeterminato.
Mi lascia abbastanza l’amaro in bocca il fatto che un ente di formazione che organizza corsi per disoccupati alla fine cerca di prenderli in giro in questo modo. Avrei preferito di gran lunga mi avessero detto chiaramente che per un periodo di tempo indefinito avrei lavorato come CO.CO.PRO…avrei chiuso tutti e due gli occhi sulla normativa del lavoro!

10 commenti:

  1. è vergognoso..
    anche io sono alla ricerca di un lavoro, ma fino adesso nulla..non c'è spiraglio all'orizzonte..:(

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    1. Ciao Sara, hai perfettamente ragione la situazione fa davvero paura e ogni giorno diventa sempre più difficile essere ottimisti:(
      Facciamoci un grosso in bocca e speriamo che si sblocchi qualcosa!!!

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  2. bene detto....e poi meritano davvero, che una faccia di tutto per avvalersi dei propri diritti, sfruttando magari la situazione!!
    Solo cosi' forse,si tolgono il vizio di assumere con questi contratti.

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    1. Già, siamo in questa situazione proprio perchè i contratti di lavoro vengono utilizzati in modo improprio, sfruttare la gente e pagare il meno possibile!

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  3. Non hai idea di come ti capisco, mi è capitato la stessa cosa :(

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    1. Ormai cercano di offire le cose peggiori purtroppo :(

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  4. sono senza parole e purtroppo la tua esperienza è la stessa di tante di noi in cerca di un lavoro...che praticamente non c'è o al massimo te lo offrono in queste forme adattate alle loro esigenze!!
    incredibile...tanti anni di studio per cercare un lavoro in questa realtà è davvero sfrustrante!!
    In bocca al lupo per i prossimi colloqui!

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    1. Ciao cara, purtroppo è tristissimo rendersi conto che contratti del genere vengano propinati sempre più facilmente e che stiano diventando ormai una prassi.
      Crepi il lupo e speriamo nella prossima occasione :)

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  5. Ciao, ti dico la mia...
    Io ho lavorato per quasi 6 anni (hai capito bene, 6 anni) sempre per la stessa azienda, con continui rinnovi di contratti a progetto, ma ho anche colleghi che ci sono rimasti ben più a lungo di me con questo tipo di contratto...
    Parlo al passato perché al momento c'è una situazione, come dire, di passaggio...
    Tu hai perfettamente ragione, ci tenevo a dirtelo solo per farti capire che non è una cosa così anomala ecco, anzi, negli ultimi anni è stata la norma.

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    1. Ciao Federica, la cosa sconvolgente è proprio che questa forma di contratto sia diventata la prassi...a favore dei datori di lavoro esistono un sacco di agevolazioni contributive e il contratto a progetto non è una di queste.
      Quello che contesto maggiormente è il fatto che, in questo caso, me l'abbiano fatto passare come un periodo di prova...avrei preferito maggior schiettezza e non un giro di parole.
      Speriamo che qualcuno si renda conto che esiste la possibilità di pagare meno e tutelare entrambe le parti, datori e dipendenti.

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